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scheda

Avicenna

Nome latinizzato di Abu Ali al-Husain ibn Abdallah ibn Sina Nacque nel 980 in Kharmaithen, vicino a Bukhara in Asia Centrale (ora Uzbekistan) e morì nel Giugno 1037 in Hamadan, Persia (ora Iran). Della vita di Ibn Sina, più conosciuto con il nome latino di Avicenna, si hanno molti dettagli in quanto tanti sono gli scritti giunti a noi delle sue opere che, oltre a contenere una nutrita bibliografia, ci hanno permesso di conoscere il suo pensiero e le sue idee. La vita di Avicenna si svolse in un periodo di grande instabilità  politica ove la dinastia Samanida, la prima dinastia in Iran, dopo la conquista araba, controllò il Khorasan scegliendo Bukhara come loro capitale e Samarkanda l'altro centro culturale dell'Impero. Ibn Sina fu educato dal padre Governatore di un villaggio al tempo del Sultano Nuh ibn Mansur e, sicuramente, fu un allievo particolare, con una memoria e un'abilità  ad imparare superiore alla media. All'età  di dieci anni aveva già  memorizzato tutto il Corano e la maggior parte dei poeti arabi che aveva letto. All'età  di tredici anni Ibn Sina iniziò lo studio della medicina e all'età  di sedici anni iniziò le visite dei pazienti. Studiò logica e metafisica, con l'aiuto dei più grandi maestri di quei tempi continuando poi ad approfondire le scienze autonomamente. La sua attitudine alla medicina fu l'elemento che permise la crescita della sua reputazione presso il Sultano Nuh ibn Mansur di cui divenne il principale medico. La caduta della dinastia Samanida e altri traumatici eventi come la morte del padre cambiarono la vita di Avicenna radicalmente. Senza il supporto del sultano e di suo padre la vita di Avicenna divenne un continuo e caotico pellegrinaggio nelle differenti città  del Khorasan assumendo all'occasione il ruolo di medico, di amministratore e di insegnate. Tutto ciò comunque non procurò ad Avicenna la capacità  di concentrazione nelle dispute filosofiche e nella continuazione dei suoi lavori intellettuali che mantennero continuità  e consistenza. Dopo il periodo di pellegrinaggio, Ibn Sina si fermò a Hamadan nell'Iran centrale dove scrisse la sua più grande opera: il Canone di Medicina. L'opera fu la prima enciclopedia scientifica che copriva la logica, le scienze naturali, la psicologia, la geometria, l'astronomia, l'aritmetica e la musica. Dopo la morte del Principe Buyid, presso il quale Avicenna aveva servito, decise di partire da Hamadan per recarsi a Isfahan. In Isfahan entrò a far parte della corte del principe locale occupando la propria vita fino alla sua morte. A Isfahan completa le sue maggiori opere scrivendone altre in tema di filosofia e medicina. Delle 450 opere scritte da Avicenna circa 250 sono giunte a noi e di queste 150 sono opere di filosofia mentre quaranta sono dedicate alla medicina, i due campi ove diede il maggior contributo. Egli scrisse anche in merito all'astronomia, alla geometria e alla musica includendola come branca della matematica. Per quanto concerne le osservazioni astronomiche fatte a Isfahan e alcune in Hamadan, furono ricche di importanti deduzioni come l'osservazione del pianeta Venere che lo portò ad affermare che il pianeta era più vicino alla Terra che al Sole. Ibn Sina inventò, inoltre, strumenti astronomici per calcolare le coordinate delle stelle e altri per calcolare le differenze di longitudine tra un luogo e l'altro. Ibn Sina considerò la musica come una delle branche della matematica e fece studi sugli intervalli dei toni, delle mappe dei ritmi e sugli strumenti musicali. I suoi maggiori contributi furono comunque quelli dati alla filosofia.

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