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scheda

Paracelso

Philippus Theophrastus Bombast von Hohenheim (detto Paracelsus) nacque il 14 novembre del 1493 a Einsiedeln, un villaggio vicino alla città  di Zurigo nel Cantone svizzero di Schwyz. Suo padre, Guglielmo Bombast di Hohenheim, era un medico discendente dell'antica e celebre famiglia Bombast detta di Hohenheim dalla sua antica residenza, conosciuta come Hohenheim, un castello presso il villaggio di Plinningen, nelle vicinanze di Stoccarda, nel Wurttemberg. La madre nativa di Einsiedeln poco si conosce dato che morì quasi subito dopo averlo partorito. Paracelso è da considerarsi il fondatore indiscusso della farmacia chimica e della chimica biologica che seppe studiare ed interpretare con la sua geniale intuizione clinica. Da giovane aveva appreso, dall'insegnamento del padre medico, la chimica dei metalli e dei sali che fu alla base del suo pensiero chimico e farmaceutico. La vecchia concezione galenica della farmaceutica per opera sua iniziò il suo declino e partendo da concetti puramente filosofici introdusse la terapia con i preparati minerali volendo in tal maniera fornire gli elementi deficienti negli stati patologici. Ogni preparato doveva essere dosato e somministrato in per una perfetta azione farmacologia che avrebbe dovuto ricostituire l'equilibrio tra i "tria prima" cioè lo zolfo. Il mercurio ed il sale quali elementi costituenti ogni essere vivente sulla terra. Paracelso affermando ciò stabilì la prima interpretazione chimica della vita e delle malattie. I medici del tempo non accettarono di buon grado le sue teorie e montarono, nei suoi confronti, lotte e calunnie sostenendo che avrebbe dovuto attenersi a fare solo il farmacista. Per Paracelso i tre principi zolfo, mercurio e sale costituivano la vera essenza della vita che agendo con il principio divino o Archeo permettevano lo svolgersi delle elementari funzioni fisiologiche in tutto il creato. L'invenzione dei rimedi chimici obbligò lo stesso Paracelso ad inventare una nuova nomenclatura e una nuova scienza: la iatrochimica. Tutto ciò ruppe l'idolatria dei farmacisti verso i padri della botanica ed impose alle nuove leve di speziali studi chimici profondi prima di poter esercitare la loro funzione. Così le nozioni di chimica tecnica applicata alla farmaceutica divenne un insegnamento nelle Università  e gli apprendisti e i giovani dovettero superare degli esami in merito prima di entrare nelle officine di preparazione. Oltre a creare una nuova scienza, Paracelso, si dedicò alla regolamentazione dei medicamenti introducendo le tariffe per le preparazioni e i divieti di contratto tra medici e farmacisti che gli comportarono l'odio di quest'ultimi molte volte alleati dei medici. Solo con la sua morte ebbe il riconoscimento dalle autorità  che introdussero le prime riforme per i controlli alle farmacie, ai farmacisti e ai medici. La nomenclatura e la iatrochimica La pubblicazione delle sue cognizioni alchimistiche e dei suoi primi preparati avvennero con gli inizi del 1500 nell'opera Archidoxa medicinae. Quintessenze, magisteri, elisir e ricette per la preparazione di corpi semplici furono i primi rimedi chimici che trasformarono le teorie in veri e propri miracoli terapeutici. Quando l'archeo non riusciva ad eliminare spontaneamente i veleni, che intossicavano il corpo, le malignità  erano trattate con i rimedi chiamati in modo più o meno strano e, così, nacquero i Turbith minerali il cui nome derivava dalla pianta Turpetum repens impiegata in medicina come catartico purgante (come d'altra parte l'aveva il rimedio chimico), l'Opodeldoch ottenuto miscelando Sapone di Spagna in alcole con acqua e canfora a cui si aggiungeva olio di timo e rosmarino e ammoniaca concentrata il cui uso era come calmante del dolore e cicatrizzante. Il Laudano con le sue più svariate preparazioni le cui doti terapeutiche erano indicate in tutti i dolori forti (mal di denti,dolori mestruali,reumatismi cronici) e che si otteneva per estrazione, con vino, dall'oppio. Altre terminologie riguardavano i solventi come l'Alkaest o solvente universale i Zenexton o amuleti a forma di gioiello che contenevano aromi ed essenze preservanti dai miasmi della peste, gli Arcani fra i quali i più famosi inventati da Paracelso furono quello di tartaro e corallino rispettivamente Acetato di potassio e Mercurio sublimato dolce e rosso. L'opera di Paracelso non terminò con lui e molti furono i suoi seguaci che, malgrado gli attacchi della vecchia scuola farmaceutica, proseguirono nello sviluppo della chimica spagirica inventata dal maestro. Tutti coloro che seguirono le teorie della iatrochimica e della chimica spagirica si attennero scrupolosamente al pensiero paracelsiano e alla pratica sperimentale che era rigidamente legata alla convinzione che tutti i processi vitali traessero la loro origine da processi chimici, che gli elementi costituenti il corpo fossero degli elementi chimici, che i differenti elementi chimici, alterati nei loro naturali rapporti, procurassero altri processi causando la sintomatologia dei diversi sviluppi morbosi.In Italia, ove la scuola farmaceutica era fortemente radicata, le teorie di Paracelso si diffusero e si affermarono più velocemente che in altri paesi e nelle Università  come nei ricettari e farmacopee le teorie e i rimedi entrarono a far parte degli strumenti a disposizione dei medici.

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