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Aequinoctium ver

Scritto da Marcello Fumagalli il 24 Marzo 2024

Millenni di anni fa i popoli antichi della Terra festeggiavano con grandi celebrazioni il ritorno delle temperature miti, le colorate fioriture e la ripresa della vita dopo l’inverno. Nel tempo in cui il Sole passava dall’emisfero sud a quello nord attraversando l’equatore celeste cadeva il giorno dell’Equinozio di primavera in cui la durata del giorno equivaleva a quella della notte. 

In tutto il globo, per l’evento, si organizzavano danze attorno ai falò con banchetti ricchi di ogni cibo in parte offerto alle divinità nel tentativo di propiziarsi i loro favori celesti.

 

La ricorrenza aveva un suo nome per ogni luogo della Terra, in Mesopotamia era “Norooz”, in Egitto “Sham el Nessim”, per le popolazioni celtiche era la festa dell’“Unione sacra” ovvero dell’unione del maschile con il femminile.

Per Greci e Romani la ricorrenza era dedicata alla “Grande Madre” figura primigenia a cui tutto risaliva finanche l’origine degli dei.

In ogni villaggio e nei centri di culto designati gli uomini si riunivano per onorare la brillante natura che riprendeva vita dopo l’oscuro inverno. Per il Cristianesimo l’Equinozio di primavera corrispose al concepimento di Gesù e la tradizione voleva che la Pasqua fosse celebrata dopo il primo plenilunio dall’accadimento astronomico. Ancora oggi in India come in Turchia si celebra l’inizio della primavera, emblema della vitale rinascita, con sfavillanti fuochi .... primitivi simboli dell’”albedo” o seconda fase della “Grande Opera alchemica” dove la luce abbagliante conferisce un aspetto “nuovo”. 

Anche in Italia esiste l’abitudine di accogliere con gioia il giorno speciale di primavera tracciando attorno alle fiamme dei roghi cerchi di fiori nel cui interno sono poste offerte votive di frutti, candele e pietre di quarzo citrino quali immagini rilucenti.

In tutta la penisola l’arrivo della primavera è celebrato mantenendo una tradizione millenaria i cui misteri rituali termineranno con il “solstizio d’estate”…. l’altro affascinante appuntamento e passaggio alla terza fase alchemica o “Citrinas”.

E così passano gli anni


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