h_header

index

scheda

Della Porta Giovan Battista

Nasce a Vico Equense (Napoli), nel 1540, da famiglia nobile e si dedica giovanissimo allo studio della filosofia e delle lingue europee. Acquisisce precocemente molte esperienze viaggiando e rivela subito il suo carattere intraprendente scrivendo i primi capitoli della sua opera Magia Naturalis a soli 15 anni. Il suo entusiasmo gli porterà  alcuni problemi, tanto che dovrà  intervenire Papa Paolo III a salvarlo dall'accusa di magia chiudendo la sua Accademia Secretorum Naturae, forse il primo circolo scientifico moderno. Collabora, inoltre, nella sua città  alla fondazione dell'Accademia dei Lincei e a quella degli Oziosi. In una sua proprietà  nei pressi di Napoli, crea un museo di curiosità  della storia naturale e un giardino botanico. Muore a Napoli nel 1615. Giovan Battista Della Porta fu considerato come "uno dei primi classificatori dei vegetali". Grande fu la sua importanza per aver abbracciato ed approfondito l'antica teoria della "signatura" riferendola al mondo vegetale e al mondo animale. Nel suo De humana physiognomica (1586) invece propone una teoria in cui la particolarità  del carattere di un uomo e quella del suo fisico è espressa sul suo volto. Tra i suoi scritti si annoverano studi di agraria, mnemonica, crittografia e magia. Ricordiamo il Magiae Naturalis (1558); De humana physiognomica (1586); De distillazione. L'opera a cui si dedicò per tutta la vita, la Taumatologia (1610 c.a.), contiene anch'essa molte descrizioni di esperimenti medici, di veleni e antidoti e di medicine spagiriche e distillate. Affascinato dalle antiche teorie sulla "signatura" e dagli studi del contemporaneo Crollio, Giambattista Della Porta compila con passione il suo Phytognomonica (1588). Ribadì che tutte le cose esistenti in natura fossero in correlazione reciproca attraverso le loro proprietà  occulte, che si manifestavano nella forma, "impronta" o sembianza dell'oggetto. Attraverso l'osservazione di queste caratteristiche potè comprendere le corrispondenze, le affinità  e i contrasti tra oggetti. Le piante o gli organi animali che assomigliavano a uno specifico organo umano, "simpatizzavano" con esso, e potevano così guarirlo, per magia naturale, da qualsiasi disturbo o affezione. Le piante gialle purgavano quindi la bile, le piante lattiginose erano efficaci per la produzione del latte, le piante "ossute" guarivano le ossa. La parte più nota dell'opera è la seconda, nella quale tenne conto della somiglianza della pianta con le varie parti del corpo umano: abbiamo così quelle che hanno somiglianza con il cuore, con gli occhi, con i capelli, i denti e così via. La forma indica la parte del corpo umano che doveva essere trattata e che avrebbe trovato giovamento. Nella terza sono elencate le piante che descrivono gli animali, nella quarta le malattie dell'uomo, nella quinta quelle che hanno le qualità  degli animali, nella sesta quelle con particolarità  analoghe a quelle dell'uomo e nella settima le piante rapportate agli astri. Ma la "signatura" non si limitava a quelle che erano le esteriorità  della pianta, bensì anche le proprietà  come il colore e il gusto erano importanti. Le rose rosse e il corallo erano efficaci contro le emorragie mentre il rabarbaro, lo zafferano e il limone curavano la gialla bile. Il libro di segreti, il Magiae naturalis, tratta gli argomenti più disparati con astuzie e indicazioni singolari, talvolta con pretese scientifiche ed esperienze nel campo della chimica e fisica. Ed ancora segreti più semplici e popolari: come burlare le dame facendole diventare verdi o lentigginose; come colorare i capelli, come eliminare la forfora, come farli crescere. E suggerimenti diversi per conoscere l'avvenire dell'uomo con la chiromanzia, come conservare la frutta, come fare i belletti. In questo mondo di magici segreti l'autore crede molto, tanto da investire molti denari nel suo "Museo di curiosità " che nascerà  dibattendosi fra problemi economici e varie controversie anche di carattere religioso. Nel De distillationibus libri IX Giovan Battista Della Porta affrontò l'operazione della distillazione con minuziose descrizioni degli apparecchi che disegna facendoli assomigliare agli animali; l'orso, il pellicano, la tartaruga e descrive anche ricette per ottenere acque profumate da impiegare nella cosmesi come nella medicina.

h_footer