Dizionario Universale delle droghe semplici Il Dizionario Universale delle droghe semplici di Nicolò Lemery fu pubblicato dopo la famosa farmacopea Universale da cui è strettamente dipendente.Il Dizionario costituisce un complemento necessario alla Farmacopea perchè, questo è il concetto guida, non si può fare un buon preparato medicinale se a monte non si conoscono le materie prime che servono a farlo. L'elencazione delle droghe scorre via via da quelle più comuni a quelle più rare, affrontando, per ogni voce, i sinonimi, la descrizione, per quelle vegetali le piante da cui si ricavano, la provenienza geografica, il confezionamento, le proprietà . Il Dizionario è corredato da un indice dei nomi latini e da una Tavola delle Infermità alle quali le droghe semplici "conferiscono giovamento", ma soprattutto da 25 tavole contenente ciascuna 16 illustrazioni. Autore : Nicolò LemeryEditore : HertzAnno di pubblicazione : 1737 Venezia Note sull'autore Lemery Nicolò Chimico francese nato a Rouen il 17 Novembre 1645 e morto a Parigi il 19 Giugno 1715. Dopo aver studiato farmacia nella sua città nativa diventò il pupillo di C. Glaser in Parigi. Da Parigi passò a Montpellier, dove divenne professore del Corso di Chimica. Posteriormente aprì a Parigi la propria farmacia continuando comunque a mantenere la cattedra del Corso di Chimica che mantenne fino al 1683 quando si fece Calvinista e fu obbligato a ritirarsi in Inghilterra. Successivamente tornò in Francia convertendosi nuovamente alla fede cattolica e nel 1686 riaprì la propria farmacia e riacquisì la cattedra del Corso di Chimica a Montpellier. Lemery non fu uno speculatore della chimica bensì uno sperimentatore teso a dimostrare la validità delle sue teorie confinando se stesso alla dimostrazione continua dei fatti e degli esperimenti da lui condotti. In conseguenza, le sue lezioni furono fortemente frequentate da studenti di ogni sorta ansiosi di sentire uno scienziato che svelava le oscurità degli alchimisti soprattutto nei riguardi della natura della Pietra Filosofale, degli Elisir e della trasmutazione dei vili metalli in oro. Della sua opera Cours de chymie (1675) si ebbero 13 edizioni, e per un secolo esso fu considerato l'unico trattato di chimica esistente. Le sue altre pubblicazioni hanno incluso la Pharmacopée universelle (1697), il Traité Universel des drogues simples (1698), il Traité de l'Antimoine (1707), assieme ad un numero di articoli, che contribuirono all'immagine dell'Accademia delle Scienze francese, riguardanti la spiegazione del fuoco, dei lampi e dei tuoni e per finire dei terremoti. Note dell'Autore