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Arbos genealogica metallorum

Arbos genealogica metallorum L'immagine dell'albero qui rappresentato è ispirata alla costruzione dell'albero filosofico emblema delle "sefirote" del luogo ove si congiungono le force di congiunzione poste l'una di fronte all'altra sedute sui differenti rami. La fantastica immagine è riportata nell'opera di Johan Daniel Mylius "Anatomia Auri" edita a Francoforte nel 1628 da Luca Iennis. Sul primo ramo di destra è seduto lo zolfo (A), l'origine di tutto, dalla cui bocca esce un soffio violento infuocato. Al medesimo livello, ma sul ramo opposto, siede il Mercurio (B), materia prima, raffigurata con le ali ai piedi. Dalla loro congiunzione "”Ex coniugo horum” sono raffigurati, al livello superiore e in modo opposto, i figli [figlio (D)e figlia (C)] raffigurano lo stato sublimato ovvero purificato. Essi sono coronati e rispettivamente il figlio ha sul capo delle corna mentre la figlia mostra uno sguardo carico di turgido livore. Dalla loro congiunzione nasceranno altri figli che occupano il terzo livello (F) il figlio e ed (E) la figlia ambedue portano sul loro capo le tre corone simboli dei tre regni della natura (l'animale, il vegetale e il minerale). Le figure del terzo livello raffigurano quindi uno stato di completezza ovvero di maturità  dalla quale poi nasce per congiunzione un figlio (G) a sua volta tricoronato come gli avi e il cui temperamento appare come caldo e secco. Il terzo livello rappresenta la tintura lunare dalla quale si passerà  alla tintura aurea raffigurata dalla figura posta in cima all'albero (H). Lo stato finale è lo stato della perfezione della natura e dei suoi tre regni L'enigma dell'albero filosofico è così svelato sottolineando le affinità  parentali che esistono nell'evoluzione dei metalli che da grezzi passano allo stato di perfezione raffigurato dall'oro dal Sole, dal " Lapis Philosophorum". "Ego sum elisir ad rubeum trasmutans omnia corpora in perfectum & purissimum aurum melius quam de minera."

Autore : Marcello Fumagalli
Editore : Luca Jenis
Anno di pubblicazione :

Approfondimenti

Arbos genealogica metallorum

L'immagine dell'albero qui rappresentato è ispirata alla costruzione dell'albero filosofico emblema delle "sefirote" del luogo ove si congiungono le forze di congiunzione poste l'una di fronte all'altra sedute sui differenti rami. La fantastica immagine è riportata nell'opera di Johan Daniel Mylius "Anatomia Auri" edita a Francoforte nel 1628 da Luca Iennis. Sul primo ramo di destra è seduto lo Zolfo (A), l'origine di tutto, dalla cui bocca esce un soffio infuocato. Al medesimo livello, ma sul ramo opposto, siede il Mercurio (B), materia prima, raffigurata con le ali ai piedi. Dalla loro congiunzione "Ex coniugo horum" sono raffigurati, al livello superiore e in modo opposto, i figli [figlio (D)e figlia (C)] che raffigurano lo stato sublimato ovvero purificato dei loro avi. Essi sono coronati e, rispettivamente, il figlio ha sul capo delle corna mentre la figlia mostra uno sguardo carico di turgido livore. Dalla loro unione nasceranno altri figli che occupano il terzo livello; (F) il figlio ed (E) la figlia ambedue portano sul loro capo le tre corone simboli dei tre regni della natura (l'animale, il vegetale e il minerale). Le figure del terzo livello raffigurano quindi uno stato di completezza ovvero di maturità  dalla quale poi nasce un figlio (G) a sua volta tre volte coronato come gli avi e il cui temperamento appare calido & siccum . Il terzo livello rappresenta la tintura lunare dalla quale si otterrà  la tintura aurea simboleggiata dalla figura posta in cima all'albero (H). Lo stato finale è lo stato della perfezione della natura e dei suoi tre regni L'enigma dell'albero filosofico è così svelato sottolineando le affinità  parentali che esistono nell'evoluzione dei metalli che da grezzi passano allo stato di perfezione raffigurato dall'oro, dal Sole, dal "Lapis Philosophorum". "Ego sum elisir ad rubeum trasmutans omnia corpora in perfectum & purissimum aurum melius quam de minera".

Note sull'autore

Mylius Johan Daniel

Johan Daniel Mylius fu uno dei più importanti rappresentanti rosacrociani del suo tempo. Assieme a Henrich Khunrath e Michael Maier rappresentò il rosacrocianesimo in Germania nel XVI secolo.

Note dell'Autore

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